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Finisce 1-0: Garcia infila la sua porta nel finale e dà ossigeno a Stramaccioni. Restano le perplessità sulla manovra e su una condizione che pare in calo

"Contro il Palermo capiremo se il nostro è un calo momentaneo o se stiamo regredendo". Andrea Stramaccioni forse ha avuto le risposte che cercava. E non sono entusiasmanti. Vero, l'Inter torna alla vittoria dopo tre partite da due punti complessivi e grazie a un'autorete batte il Palermo 1-0. Dopo il blitz di Torino finalmente un successo, che tiene i nerazzurri a meno quattro dalla Juve. Ma resta la prestazione, poco brillante. Non molto lontana da quella di Parma. E certamente inferiore a quella che con il Cagliari era valsa solo un punto. Anche se più solida in fase difensiva. Recrimina il Palermo: senza l'erroraccio di Garcia lo 0-0 sarebbe stato tutt'altro che improbabile.

Stramaccioni sceglie Pereira a sinistra e Coutinho alle spalle della coppia Palacio-Milito. Il giovane brasiliano sta molto basso in fase di non possesso palla per alleggerire un po' il lavoro di Gargano e Cambiasso, col compito di farsi trovare appena riconquistata palla. Il Palermo non cambia pelle, con Brienza e Ilicic dietro a Dybala, interessantissimo sostituto di Miccoli.

La manovra dell'Inter sembra l'andatura di un passista che al Giro deve ricucire su una fuga da lontano in pianura. A ritmo costante, ma piuttosto prevedebile. Mai un'accelerazione, uno strappo. Una variazione sul tema. C'è un problema di flessione atletica, che si accompagna a una questione strutturale. Senza un regista costruire gioco è complicato, perché Coutinho raramente riesce a fare da raccordo tra un generoso Milito e un Palacio in flessione. Il fatturato dell'Inter nel primo tempo si ferma a un paio di fiammate del Principe, che continua nel suo digiuno plebeo. Troppo poco. Il Palermo fa la sua partita, difendendo bene: Brienza e Ilicic si sacrificano, Dybala è una zanzarina fastidiosa. Barreto stuzzica Handanovic, ma di vere occasioni non ce ne sono.

Ha poche soluzioni offensive l'Inter. Il Palermo, bravo a ricompattarsi, concede pochissimo. Stramaccioni si rende conto che così non si fa proprio male e al 19' va col doppio cambio: Nagatomo e Guarin per Zanetti e Milito. Prova a metterci intensità l'ex Porto: Ujkani è reattivo sulla sua conclusione. Resta l'impressione di una squadra spuntata e un po' monocorde, mai in grado di trovare la giocata estemporanea. Che comunque arriva, per merito di Garcia. L'argentino mette nella propria porta un cross abbastanza innocuo di Ranocchia dalla trequarti, tra i meno peggio. In maniera più colpevole che sfortunata. Per l'Inter è ossigeno puro. I nerazzurri dimostrano maturità nella gestione del vantaggio, cosa non sempre accaduta. Il sortilegio post-Juventus Stadium è spezzato. I dubbi di Stramaccioni no.

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Moratti e il caso Sneijder". No gelo, ma serve buonsenso"

Il presidente nerazzurro sul programmato incontro con l'olandese: "Vogliamo una soluzione che vada bene a entrambi. Col buon senso le cose si sbloccano".

"Da parte mia gelo non ce n'è, ho sentito che anche l'allenatore ha detto così. Qualche cosa di differente c'è, altrimenti non saremmo arrivati a questo". Massimo Moratti, presidente dell'Inter, prima del match casalingo con il Palermo risponde così alle domande sulla situazione di Wesley Sneijder.

Il centrocampista olandese, che sinora ha rifiutato di spalmare il proprio contratto, non viene convocato dal tecnico Andrea Stramaccioni. "Non c'è una contrapposizione netta, c'è il tentativo di trovare una soluzione che vada bene a noi e a lui, ma non possiamo imporre niente, né vogliamo imporre niente. E non penso che lui voglia imporci qualche cosa. Serve buon senso? Sì, credo proprio di si. Le cose si sbloccano con il buon senso".