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14.a-A_Inter-Samp_2013-2014inter-sampdoria 1-1: Renan risponde a Guarin. i nerazzurri rallentano ancora

Non basta la rete al 18’ del colombiano. I blucerchiati trovano il pareggio in extremis.

Se il modello di Erick Thohir è lo showtime dei Lakers di Magic Johnson, l’iperattivo indonesiano avrà fissato subito una serie di riunioni, al fischio finale. Non solo per lo spettacolo bisognerà ripassare più avanti (ma nemmeno a Hollywood riescono a creare squadre del genere in un giorno), non arriva nemmeno la vittoria. I tre punti che sarebbero valsi il temporaneo terzo posto (questo sì obiettivo credibile della nuove gestione), sfumano a 1’ dalla fine, sul tiro di Renan. Entrato pochi minuti prima, raccoglie una ribattuta corta e indovina l’angolino. Mazzarri si dispera, Thohir si “accascia” sulla sedia, i tifosi rimpiangono quel gol del 2-0 che non è arrivato per mancanza di profondità e armi offensive. Così la “vecchia gloria” più felice, fra quelle raggruppate dal nuovo corso nerazzurro prima del match, sarà Mihajlovic, che piazza un bel colpo, con l’aggiunta di aver azzeccato il cambio vincente.

Non c’è showtime, non c’è Magic. Una magia, comunque, c’è: è quella che regala Alvarez al 18’, quando ubriaca Gabbiadini con un doppio dribbling e piazza il cross basso sul secondo palo che Guarin scarica di potenza in rete, per l’1-0. Ricky si ascrive alla corsa al ruolo di “primo della classe” nella giornata del debutto del nuovo “preside”. Amara consolazione. Al gol Thohir non si spella le mani, racchiuse in guanti che il numero 1 nerazzurro offre anche a Moratti, ma sorride. Il gelo vero arriva al 90’, la colpa nerazzurra è non averla chiusa: Palacio svaria per cercare palloni, ma quando lui si allarga l’area resta terra di nessuno. Qualcuna delle vecchie glorie sfilate prima della gara, tipo Bonimba, sarebbe venuta ancora buona.

Nell’ormai collaudato piano tattico di Mazzarri, uno che cambia pochino, la novità è il ritorno del capitano Zanetti, titolare in fascia sinistra. Il quarantenne presidia con diligenza il settore, amministra le forze e non si propone troppo. Il pubblico attende la classica discesa palla al piede: arriverà al 61’, frutterà un corner e una mezza ovazione. A volte i centrocampisti aspettano le sue sovrapposizioni che non arrivano, ma il rientro è positivo. Sull’altra fascia Jonathan è meno attivo che nel recente passato, mentre in mezzo Taider è impreciso. Guarin è il più pericoloso nel cercare il raddoppio, ma in un paio di occasioni fa paura anche ai suoi rischiando di perdere palloni sciagurati.

La Samp di Mihajlovic parte con l’orgoglio del suo tecnico, accolto dagli applausi di quello che è stato suo pubblico. Il primo tiro è di Gabbiadini, ma presto i doriani faranno fatica a ripartire, fermati dal pressing. Nel 4-2-3-1 Obiang e Palombo finiscono troppo bassi e i quattro davanti sono scollati in fase offensiva, mentre Gabbiadini deve rincorrere Alvarez senza averne il passo, quando ha la palla l’Inter. Su una punizione di Eder, che Handanovic manda in angolo, si rimpiange Sinisa, ma quella ormai è storia. Il tecnico invece lancia Renan, e il cambio vale comunque l’undicesimo punto. La strada è lunga, ma i segnali buoni.


 

14.a-A_Inter-Samp_2013-2014_15inter, l’1-1 fa infuriare Mazzarri: “La peggior partita della mia squadra”
il tecnico nerazzurro: “Non dovrà più ripetersi. Dispiace per il presidente Thohir: gli volevamo dedicare una vittoria”.

“Oggi è la peggior partita giocata dalla mia squadra”. Diretto e senza mezzi termini. Mazzarri è molto duro nei confronti della sua Inter. Negli occhi ancora la rasoiata di Renan, all’89’ che vale il pareggio della Sampdoria. Ma non è solo il risultato a scaldare un Mazzarri molto deluso: “Le altre volte, soprattutto in casa, abbiamo sempre fatto la partita noi, anche quando abbiamo pareggiato. Oggi eravamo sottotono. Abbiamo sbagliato la fase difensiva, non li abbiamo pressati alti”.
Il tecnico mette sotto processo soprattutto l’atteggiamento della sua squadra, che a tratti giudica incomprensibile: “Una grande partita della Samp, che ha meritato il pari – riconosce Mazzarri -. Dopo aver sbloccato la partita, noi abbiamo avuto diverse occasioni per raddoppiare, come il palo di Guarin nella ripresa. Dovevamo essere più cinici, come fanno le squadre esperte. La Sampdoria stava meglio di noi, ci pressava, era organizzata. Questo ci deve far riflettere sulla brillantezza di alcuni nostri giocatori”.

Non salva nessuno il tecnico livornese, che lancia esplicitamente un messaggio ai suoi giocatori: “Questa non è l’Inter che piace a me. Abbiamo pareggiato anche altre volte, ma dominando la partita. Stavolta non è stato così. Non bisogna abbassare la guardia. Abbiamo fatto tanto da questa estate, era il momento di spingere sull’acceleratore. Non capisco perché, invece, abbiamo rallentato. C’è gente che non era abituata ad essere titolare nell’Inter – prosegue Mazzarri – e se vuole conservare il posto deve dare il massimo. Dovevamo essere più aggressivi, serviva più concentrazione. Non dovrà più succedere una prestazione simile".

Festa a metà, insomma, per i nerazzurri. Che non riescono a regalare un successo al nuovo presidente Thohir per il suo esordio in tribuna a San Siro: “Dispiace non avergli regalato la vittoria – osserva Mazzarri -. Sarebbe stato bello per il presidente e per la classifica: stiamo facendo un campionato importante, un peccato aver perso ancora due punti dopo Bologna, Cagliari e Torino. Thohir comunque era contento, dopo l’1-1 batteva lo stesso le mani. Evidentemente ha una cultura diversa, a me brucia molto di più perdere punti così. Speriamo che resti sempre sereno. Ci sono già io a pressare…”

 

14.a-A-Thoir_Inter-Samp_2013-2014inter, la prima volta di Thohir: "Bisogna essere bravi per 90 minuti e non solo per 45"

il magnate indonesiano, allo stadio per la prima volta per assistere alla sfida con la Samp finita 1-1: "Il calcio non è solo divertimento, c'è anche una parte di dramma"

La prima non è andata come avrebbe voluto, perché all'89', sul punteggio di 1-0 (gol di Guarin), Renan ha trovato il tiro della vita dalla distanza e l'ha messa dentro. Alla fine ha applaudito triste con una smorfia contrariata al fianco di un deluso Massimo Moratti, ma si è recato negli spogliatoi a rincuorare i nerazzurri. "Credo che questa squadra sarà ancora più forte, bisogna essere bravi per 90 minuti e non solo per 45" ha commentato a Inter Channel. "Questo è il calcio, uno sport molto bello che non è solo divertimento, c'è anche una parte di dramma". Il presidente ha promesso di non mancare al Meazza in occasione del derby del 22 dicembre: "Ci sarò, è giusto sostenere la squadra", ha sorriso.

Erick Thohir ha sperimentato finalmente l'effetto San Siro da proprietario dell'Inter. L'indonesiano ha fatto il suo debutto ufficiale allo stadio in occasione della gara casalinga con la Sampdoria, ha incontrato gli ex giocatori nerazzurri e ha caricato subito i cannoni: "Dobbiamo arrivare a competere con Manchester United e Bayern Monaco. Lo stadio? Eccellente, ma necessita di qualche miglioria da attuare con i partner". Il pubblico ha risposto con striscioni di benvenuto e di incoraggiamento come "Thohir, avanti insieme per costruire una grande Inter".