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3.a-A_Inter-Juve2013-2014_08il derby d'Italia si chiude in parità: primo tempo più intenso che spettacolare, poi al 28' della ripresa l'attaccante appena entrato trova il vantaggio sfruttando un assist di Alvarez. Immediata la replica del cileno di sinistro, sul cross di Asamoah. Poi Isla spreca il match ball

Un bel gioco dura poco. La Juve la pensa così. L’Inter di Mazzarri gode per 2 minuti, dopo il gol di Icardi: sogna il colpaccio, gli inguaribili ottimisti magari pensano a un passaggio di consegne. Poi arriva Vidal, ad avvertire che la festa, appena cominciata, è già finita. Uno a uno, continua il viaggio appaiato in testa alla classifica (per un paio d’ore almeno). Il pareggio ci sta, Tevez con un diagonale largo prova a trasformarlo in vittoria, Isla con un liscio evita che il suo mancato acquisto diventi un’altra croce per Branca. Mazzarri, comunque, può essere soddisfatto: altre squadre, sono affondate, di fronte ai campioni d’Italia. Invece al Meazza c’è partita. E questo può essere considerato un primo mattone. La Juve, da parte sua, mostra che la distanza fra la prima della classe e gli scapestrati dello scorso anno, nonostante l’appoggio del sergente Walter, c’è ancora. A Conte non basterà, ma tant’è.

In tre minuti tutto si crea e tutto si distrugge. E’ il 28’ della ripresa, Chiellini prova l’autodistruzione perdendo palla sul pressing di Alvarez (sì, sì, proprio Ricky), che innesca in verticale Icardi. Mauro, appena entrato, trasforma come se non avesse altra scelta. Uno a zero: dagli spalti stanno ancora ripetendo il suo nome che Asamoah si ricorda di arrivare sul fondo sulla sinistra: va via a due, mette in mezzo, dove Vidal trova una difesa messa male. Il guerriero, ormai un bomber, piazza il rasoterra che mette fine all’imbattibilità di Handanovic. Tre minuti e la palla finisce due volte lì, dove sembrava non dover finire mai.

Si può subire a ondate gli assalti avversari, a volte dare l’impressione di non riuscire a uscire, ma avere comunque le occasioni migliori? L’Inter di Mazzarri nel primo tempo dimostra di sì. Nonostante il baricentro del suo 3-5-1-1 sia arretrato eccome, Handanovic deve respingere solo un tocco morbido di Pogba, mentre Buffon deve dare di più, sin dal 13’, quando una girata di Nagatomo su respinta corta di Pogba viene deviata dal portiere sul palo. Poi, al 41’ dovrà dire di no a Taider, innescato da Alvarez, l’unico che con sgroppate palla al piede riesca a ribaltare il fronte. Ci proverebbe anche Palacio, encomiabile per il gioco a tutto campo (parte sempre larghissimo), ma poi si ritrova solo in mezzo ai difensori rientranti.

Se la Juve arriva raramente al tiro è anche merito di alcuni ringhi di Campagnaro, mentre Cambiasso (a intemittenza) va a prendere Pirlo, che comunque non è in giornata di massima ispirazione. Dopo l’intervallo (e forse qualche urlo di Mazzarri), l’Inter guadagna campo, ma perde in velocità, Isla sostituisce Lichtsteiner (a rischio secondo cartellino giallo), ma alla Juve pare mancare sempre qualcosa davanti: i pericoli nascono quando Pogba decide di illuminare la scena, mentre Vucinic si vede poco, pochissimo. Llorente si scalda, ma entra Quagliarella. Poi Chiellini perde quello sciagurato pallone, ma poco dopo Asamoah, batte un colpo. Vidal pareggia e spegne San Siro. Per guardare la classifica è presto: in fondo, trattasi ancora di una serata di calcio estivo.

 

 

3.a-A_Inter-Juve2013-2014_25Mazzarri applaude l'Inter, "Tenuto testa ai campioni"

il tecnico nerazzurro elogia la prova dei suoi giocatori contro la Juve: "Mi interessava proprio vedere i ragazzi tenere il campo così. Scudetto? Non parliamo di queste cose, siamo in costruzione, più avanti vedremo"

L'1-1 del Meazza contro la Juventus bicampione alla terza giornata è un risultato importante per l'Inter di Walter Mazzarri. Ai nerazzurri serviva autostima e aver fermato i bianconeri aiuterà la continuazione del nuovo ciclo iniziato quest'anno dopo le macerie lasciate alla fine dello scorso anno.
Mazzarri sottolinea gli aspetti positivi della sfida coi campioni d'Italia: "Abbiamo tenuto testa alla prima della classe, una squadra più rodata. Nel secondo tempo abbiamo pure cercato di vincerla, penso abbiamo fatto molto stasera. Mi interessava che tenessimo il campo così contro una squadra di altissimo livello".

"Avevo bisogno di vedere a livello di tensione nervosa come avrebbero reagito alcuni ragazzi – prosegue Mazzarri – si vedeva che alcuni sentivano la tensione dell'evento, lo hanno fatto ed è motivo di orgoglio. Nel secondo tempo Guarin, Jonathan, Taider si sono sciolti, era evidente che alcuni sentivano la partita, ma è assolutamente normale e fa parte del processo di crescita".

"Scudetto? Questi ragionamenti non si fanno, siamo in costruzione, vedremo più avanti. Posso dire che questi ragazzi stanno andando oltre le più rosee aspettative. Bisogna continuare così e non bisogna dimenticare che stasera avremmo anche potuto perdere".